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Il Santa Tea è un ricovero per anziani artisti. Sorge a Lerici, ma non condivide nulla della poesia del golfo. È anzi un luogo squallido, fatiscente, dimenticato dal mondo come lo sono i suoi sconsolati ospiti. Qualcuno in città lo chiama con cinismo "la fabbrica dei morti" ma, da qualche settimana, non è la legge di natura a fare il suo corso, bensì una scia di morti inspiegabili. Su ognuna ha indagato, senza successo, la polizia, e ogni caso è stato archiviato come suicidio. La quarta vittima è volata giù dal terrazzo nella notte. Stavolta, però, qualcun altro oltre alla luna argentea e impassibile in cielo ha assistito alla scena: Leone Caetani, poeta che non ha mai conosciuto il successo. Lui sa come sono andate le cose, lui conosce la verità. Imprigionato come gli altri in quel vestibolo della morte, deciderà di fare di quel segreto il primo passo verso una nuova vita. Perché non è mai troppo tardi per invertire il corso del destino.